Chirurgia parodontale
La chirurgia parodontale consente la sostituzione o la ricostruzione di strutture danneggiate utilizzando materiali simili all'osso e il trapianto di tessuto gengivale perduto. In questo modo, le gengive possono essere incollate di nuovo alla base dei denti. L'intervento deve poi essere accompagnato da una manutenzione parodontale come complemento al trattamento. Nei prossimi paragrafi cercheremo di capire che cosa si intende per chirurgia parodontale e quali sono le diverse modalità di intervento tra le quali dovrà scegliere il dentista.
Quali sono gli obiettivi della chirurgia parodontale?
Uno degli obiettivi dell’intervento parodontale è sicuramente quello di eliminare l’infiammazione e di controllare la placca batterica che l’ha originata. Per ottenere ciò viene realizzato un solco gengivale per controllare la malattia parodontale e prevenirne l'ulteriore diffusione. Una volta che l'infezione è stata controllata ed è certo che non si riprodurrà più è il momento di iniziare la rigenerazione per mantenere un adeguato effetto estetico sul paziente. Inoltre l'area è predisposta per poter ospitare, ove opportuno, un elemento protesico sostitutivo al pezzo naturale per mantenere così l'effetto estetico.
Dal punto di vista estetico la chirurgia parodontale consente anche di prendere le misure necessarie affinché il paziente recuperi il suo miglior sorriso, con protesi dentarie, se necessario o semplicemente con il recupero della zona. Come vedremo ci sono diverse modalità per quanto riguarda la chirurgia parodontale come l’intervento parodontale a cielo aperto o l’intervento parodontale a lembo. L’intervento parodontale a cielo coperto viene eseguito senza incisione oppure a cielo aperto, ovvero con incisione del lembo gengivale. Nel primo caso la tasca parodontale dovrà avere una profondità compresa tra i 2,5 e i 4,5 millimetri.
Chirurgia parodontale: la cura dopo l’intervento
Il giorno dell'intervento di chirurgia parodontale si consiglia al paziente di mordere una garza per almeno 1 ora e, se nota un'emorragia, cambiarla con una nuova. È molto importante non sciacquare il giorno dell'intervento per evitare emorragie e favorire una corretta guarigione. Si dovrebbe anche avere una buona igiene orale e sciacquare con Clorexidina (dal secondo giorno) per due settimane. Inoltre, l'area intervenuta deve essere spazzolata con lo spazzolino morbido fornito dal dentista. Per quanto riguarda il cibo, dopo l’intervento parodontale sarà essenziale evitare pasti duri e caldi e masticare solo dal lato non trattato.
Inoltre, sarà necessario utilizzare ghiaccio locale per le prime 24 ore (in alternanza con periodi di riposo) per diminuire il processo infiammatorio. È favorevole dormire con due cuscini durante i primi giorni ed è molto importante assumere i farmaci prescritti dal dentista secondo le linee guida dettagliate. Nei casi di malattia parodontale avanzata e con tasche profonde che non possiamo pulire con raschiatura, deve essere eseguita la chirurgia parodontale che consiste nel separare le gengive per garantire una pulizia accurata delle tasche profonde, riducendo o eliminando le tasche.
Chirurgia parodontale: cosa altro sapere
La chirurgia parodontale è una procedura chirurgica semplice e indolore che consiste nel separare la gengiva dal dente, eliminare l'infezione e sostituire la gengiva con pochi punti di sutura, che vengono rimossi a 7 giorni. L’intervento parodontale potrebbe essere eseguito sia con anestesia locale che con sedazione cosciente. La sedazione cosciente è uno stato di sedazione della coscienza controllato dal punto di vista medico, che mantiene il paziente libero da ansia, tensione o dolore, ma risponde a stimoli o comandi. Gli studi dimostrano che se il paziente ha tasche parodontali profonde che non possono controllare la loro infezione è necessario un intervento chirurgico parodontale per ottenere l'accesso diretto e rimuovere placca e tartaro.
Quando le borse sono guarite e rimosse sono più stabili nel tempo e si prevengono la progressione e le recidive della malattia. Se la chirurgia parodontale non viene eseguita quando è necessaria, la malattia parodontale progredisce e l'osso che sostiene il dente continua a perdere, il che può portare alla perdita del dente. Non esiste un unico intervento chirurgico per trattare le diverse situazioni cliniche che il parodontologo incontra ogni giorno, quindi deve scegliere il trattamento appropriato per ogni paziente e per ogni dente in particolare.
La malattia parodontale distrugge l'osso di supporto dei denti e talvolta si può tentare di rigenerare parte di questo osso distrutto. L'osso può essere rigenerato attraverso una procedura chirurgica che consiste nel sollevare le gengive e utilizzando materiali (membrane, innesti ossei o proteine dalla matrice dello smalto) che promuovono la rigenerazione ossea dell'osso perduto e di altre strutture che supportano i denti. Il tipo di difetto osseo e il paziente devono avere caratteristiche speciali per ottenere la rigenerazione ossea desiderata. Queste tecniche non sono applicabili a tutti i pazienti.