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Carie profonda

Carie profonda


Oggi purtroppo le carie rappresentano ancora una patologia dentale molto diffusa che coinvolge milioni di persone di ogni età. La carie profonda è un processo distruttivo di un dente che coinvolge tutto lo spessore della dentina, ovvero il tessuto che forma la corona del dente. L’obiettivo del paziente dovrebbe essere cercare di diagnosticare per tempo le carie quando sono ancora agli stadi iniziali, evitando cioè che progrediscano trasformandosi in carie profonde che danneggiano anche la polpa del dente. La carie profonda infatti finisce per coinvolgere la polpa causando una infiammazione chiamata pulpite che potrebbe portare anche alla perdita del dente coinvolto. Meglio quindi puntare l’attenzione sulla opportuna prevenzione e sull’igiene dentale. Altro consiglio per evitare una carie profonda è quello di sottoporsi a visite di controllo presso il proprio dentista e a periodiche sedute di igiene dentale professionale finalizzate alla rimozione del tartaro.

Sintomi carie profonda

Soprattutto nelle fasi iniziali è molto facile che le carie passino inosservate in quanto sono quasi completamente asintomatiche. Man a mano che le carie vengono lasciate proliferare però ecco che il paziente potrebbe ravvisare i primi sintomi quali dolore, cambio della pigmentazione dello smalto e accresciuta sensibilità agli stimoli come caldo o freddo. La carie profonda è comunque un processo che andrà affrontato con la massima celerità per evitare conseguenze negative per la salute del cavo orale. Occorre comunque chiarire che la corona del dente è rivestita da uno strato duro, lo smalto. La dentina che si trova sotto lo smalto è costituita da tessuti meno duri dello smalto e meno mineralizzati. Quando la carie profonda riesce ad aprirsi un varco tra lo smalto e a raggiungere la dentina ecco che il processo si velocizza sempre di più in quanto la dentina è meno mineralizzata e più facilmente aggredibile dagli acidi e dai batteri. In alcuni casi una carie profonda può provocare la distruzione totale dell’interno del dente.

La carie profonda provoca in sostanza un processo di demineralizzazione che procede fino a raggiungere la dentina. In questa fase la carie profonda diventa sintomatica e i pazienti provano un dolore che cresce sempre più man a mano che la carie procede verso la polpa del dente. Se la carie profonda raggiunge la polpa dentaria, ovvero il tessuto molle che si trova nella corona, ecco che si genera una pulpite, una patologia contraddistinta da un dolore incessante che renderà necessario un intervento mediante pulpectomia. Purtroppo il rischio di una carie profonda senza dolore esiste, anche per questo conviene andare spesso dal dentista così da evitare che una carie possa crescere in modo silente. Quando si parla di carie profonda dolore e fastidi spesso si presentano ormai quando la carie ha già quasi raggiunto la polpa, meglio quindi lavorare sulla prevenzione così da abbassare la probabilità della formazione di carie.

Carie profonda: come intervenire

In caso di carie profonda vicino al nervo il dolore potrebbe comparire molto prima del previsto e in questi casi sarà bene intervenire il prima possibile. Se il processo carioso non ha ancora danneggiato il dente in modo irreversibile spesso il dentista si limita ad eseguire una otturazione con cui sigilla le fessure causate dall’erosione batterica. Le cose purtroppo cambiano se si parla di una carie profonda che ha già intaccato smalto e dentina e colpito la polpa del dente. In questi casi l’unica soluzione praticabile sarà eseguire una devitalizzazione del dente. L’intervento di devitalizzazione si esegue in paio di sedute e viene sempre preceduto da una radiografia che servirà per capire la situazione. La prima fase prevede l’anestesia locale a cui segue il posizionamento della diga di gomma, uno strumento in lattice che serve a proteggere la zona trattata da possibili contaminazioni batteriche. Si dovrà poi procedere a forare la corona del dente e a rimuovere la polpa dentale e ogni residuo batterico che ancora si trovasse all’interno del dente. A questo punto il dentista procederà con la disinfezione del canale radicolare che verrà poi riempito con guttaperca, una resina naturale.

Infine, il dente dovrà essere sigillato mediate una otturazione temporanea. Nella seconda seduta il dentista procede a rimuovere l’otturazione temporanea e ricostruisce il dente posizionando sul canale del dente un perno così da ricostruire in modo adeguato la ricostruzione. L’ultimo passaggio della devitalizzazione per carie profonda prevede la copertura del dente con una capsula così da minimizzare il rischio di possibili fratture in futuro. Infine il dentista procederà a coprire il dente devitalizzato con una capsula così da proteggerlo da possibili fratture. Insomma, la devitalizzazione è spesso l’unico modo per evitare l’estrazione di un dente malato in caso di carie profonda o traumi che hanno compromesso la salute del dente. La devitalizzazione è spesso la scelta migliore in quanto consente di salvare il dente, è indolore e riesce a far passare molto rapidamente il dolore causato dalla carie profonda.
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